Beppe Scienza a proposito del TFR
...ma guarda tu se fra i link devo mettere anche quello di Famiglia Cristiana...
Leggetevi un po' di interviste, se capita... fa solo bene...
Ad esempio questa dove si dice che: "La liquidazione si può tranquillamente convertire in una rendita vitalizia, una cosa fattibile con qualunque compagnia d'assicurazione. E non è l'unica soluzione. Si può integrare la propria pensione anche con gli interessi che tale somma potrebbe fruttare se investita in titoli di stato o buoni fruttiferi delle poste."
O questa dove: "Se osserviamo l’andamento della Borsa americana dal 1920 al 2005, un tempo molto lungo, notiamo che le perdite compensano i guadagni. Ma nello stesso periodo l’inflazione è stata del 233 per cento."
E infine: Secondo una ricerca del dipartimento di Matematica dell’Università di Torino, sarebbero 28,6 miliardi di euro le perdite subite dagli investitori italiani vittime del default dell’Argentina, del crac Cirio e Parmalat e delle perdite dei fondi comuni d’investimento, che da soli ogni anno bruciano 20 miliardi di euro. «I crac dell’Argentina, della Cirio e della Parmalat sono stati causa di comprensibilissime preoccupazioni», dice il professor Beppe Scienza del dipartimento di Matematica dell’Università di Torino. «Eppure, per quanto gravi, sono stati eventi eccezionali. Per i risparmiatori la regola è perdere soldi col risparmio gestito, a volte senza neppure rendersene conto».
In tempi di appelli all’adesione alle forme complementari di previdenza c’è da stare attenti alle sirene che consigliano questo o quel prodotto finanziario. «I danni subiti dai risparmiatori italiani a causa di Argentina, Cirio e Parmalat sono nell’ordine dei 10-11 miliardi di euro, compresi quelli dovuti agli sciagurati consigli di non accettare la ristrutturazione del debito proposta da Buenos Aires», aggiunge Scienza. «Ma ogni anno il risparmio gestito danneggia i suoi clienti in misura circa doppia. Quindi, è come se ogni sei mesi scaricasse sui risparmiatori un nuovo scandalo Argentina, un nuovo crac Cirio e una nuova valanga Parmalat».
Ovviamente, i miliardi di euro andati in fumo per investimenti sbagliati non sono da mettere sullo stesso piano dei crac e delle vere e proprie truffe, ma il risultato non cambia. «Chi resta affezionato ai titoli di Stato e ai buoni postali non è un retrogrado come vogliono fargli credere. È un risparmiatore, magari non esperto, ma abbastanza intelligente da non ascoltare certe sirene che promettono, promettono e non mantengono», chiosa il professor Scienza.
Dove ho trovato tutti questi link? Qui...
Leggetevi un po' di interviste, se capita... fa solo bene...
Ad esempio questa dove si dice che: "La liquidazione si può tranquillamente convertire in una rendita vitalizia, una cosa fattibile con qualunque compagnia d'assicurazione. E non è l'unica soluzione. Si può integrare la propria pensione anche con gli interessi che tale somma potrebbe fruttare se investita in titoli di stato o buoni fruttiferi delle poste."
O questa dove: "Se osserviamo l’andamento della Borsa americana dal 1920 al 2005, un tempo molto lungo, notiamo che le perdite compensano i guadagni. Ma nello stesso periodo l’inflazione è stata del 233 per cento."
E infine: Secondo una ricerca del dipartimento di Matematica dell’Università di Torino, sarebbero 28,6 miliardi di euro le perdite subite dagli investitori italiani vittime del default dell’Argentina, del crac Cirio e Parmalat e delle perdite dei fondi comuni d’investimento, che da soli ogni anno bruciano 20 miliardi di euro. «I crac dell’Argentina, della Cirio e della Parmalat sono stati causa di comprensibilissime preoccupazioni», dice il professor Beppe Scienza del dipartimento di Matematica dell’Università di Torino. «Eppure, per quanto gravi, sono stati eventi eccezionali. Per i risparmiatori la regola è perdere soldi col risparmio gestito, a volte senza neppure rendersene conto».
In tempi di appelli all’adesione alle forme complementari di previdenza c’è da stare attenti alle sirene che consigliano questo o quel prodotto finanziario. «I danni subiti dai risparmiatori italiani a causa di Argentina, Cirio e Parmalat sono nell’ordine dei 10-11 miliardi di euro, compresi quelli dovuti agli sciagurati consigli di non accettare la ristrutturazione del debito proposta da Buenos Aires», aggiunge Scienza. «Ma ogni anno il risparmio gestito danneggia i suoi clienti in misura circa doppia. Quindi, è come se ogni sei mesi scaricasse sui risparmiatori un nuovo scandalo Argentina, un nuovo crac Cirio e una nuova valanga Parmalat».
Ovviamente, i miliardi di euro andati in fumo per investimenti sbagliati non sono da mettere sullo stesso piano dei crac e delle vere e proprie truffe, ma il risultato non cambia. «Chi resta affezionato ai titoli di Stato e ai buoni postali non è un retrogrado come vogliono fargli credere. È un risparmiatore, magari non esperto, ma abbastanza intelligente da non ascoltare certe sirene che promettono, promettono e non mantengono», chiosa il professor Scienza.
Dove ho trovato tutti questi link? Qui...
Labels: Beppe, Cometa, Fondi, Inflazione, Rendimento, Scienza, TFR
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