Saturday, December 09, 2006

Natale del 2006: sradicare la famiglia è la priorità della politica italiana

Osservatore Romano

L'Esecutivo annuncia che a gennaio sarà pronto un ddl sulle coppie di fatto
Natale del 2006: sradicare la famiglia
è la priorità della politica italiana
Spregevole volantinaggio durante il passaggio del Papa verso piazza di Spagna
ROMA, 9.
Quindici giorni a Natale. E c'è chi fa altri conti, pensa ad altre scadenze. Si parla del primo mese del prossimo anno come il traguardo per una battaglia senza senso. Una battaglia combattuta purtroppo anche da chi farebbe meglio a meditare, magari di fronte alla rappresentazione della Natività. Dunque a gennaio, almeno con il buon gusto, a questo punto fortuito, di aspettare che passino serenamente le festività natalizie, si affronterà, ha detto il Governo, la questione delle unioni di fatto. Neanche il buon gusto invece ha frenato quelli che, durante l'atto di omaggio del Santo Padre in occasione della ricorrenza dell'Immacolata Concezione, hanno voluto chiarire a tutti, con il loro spregevole volantinaggio, quale è la matrice ideologica che è dietro a certi progetti. Questo è il concetto di rispetto, di libertà, di progresso civile che questa gente ha di fronte a manifestazioni esclusivamente religiose.
Con l'annuncio dell'impegno del Governo a produrre un disegno di legge sulle unioni civili si è ribadito nuovamente il carattere ipocrita di queste iniziative che mirano esclusivamente ad accreditare una forma alternativa di famiglia. Si continua a dire che a gennaio si parlerà di "diritti individuali" e che la famiglia rimarrà una sola, quella tradizionale, che nessuno vuole mettere in pericolo. Si tratta di menzogne.
Non ha senso parlare di diritti individuali di persone alle quali è riconosciuto uno stato di "coppia" e ancora di più di diritti che hanno uno spiccato carattere pubblico, come quelli relativi ai temi previdenziali ed assistenziali. La constatazione è talmente immediata da far pensare che chi esprime certe giustificazioni abbia oltre ad assai poco rispetto per la famiglia, anche un certo disprezzo per l'intelligenza degli uditori.
Quali che siano le norme da inserire in quel disegno di legge è chiaro che il tutto andrà fatalmente a costituire una legislazione parallela a quella del diritto di famiglia, il quale diventerebbe, come lo stesso matrimonio, un istituto relativo. Chi difende le coppie di fatto, eterosessuali od omosessuali, spesso afferma anche che riconoscere queste unioni non arreca alcun danno alla famiglia. Anche questa è una, non sappiamo quanto inconsapevole, menzogna. La famiglia eterosessuale, fondata sul matrimonio, diventa inesorabilmente un fenomeno relativo: uno dei diversi fenomeni sociali, una delle diverse forme di accoppiamento. Il passo verso la completa equiparazioni dei diritti tra coppie di fatto e coppie sposate è brevissimo. Avrebbe fra l'altro qualche chance di essere resa obbligatoria dalla stessa Costituzione. Di doveri all'interno delle coppie di fatto, poi, si parla ben poco. Si vuole dare un riconoscimento pubblico ad uno stato del tutto temporaneo e immediatamente revocabile in forma privata.
Insomma, le ipocrisie e le contraddizioni sono evidenti. Al momento, passando agli schieramenti politici, il centrosinistra mostra soddisfazione per l'impegno assunto dall'Esecutivo. Nel centrodestra, qualcuno dice "no" ai pacs, parola quest'ultima temporaneamente bandita dalle espressioni dei politici, ma altri spiegano come "le coppie omosessuali debbano essere messe nelle condizioni di scegliere la natura giuridica del loro rapporto". Intanto si sta già lavorando sul disegno di legge: il ministro per le Pari opportunità Barbara Pollastrini ha fatto sapere che "nei prossimi giorni ultimerà il lavoro per presentare una prima bozza della legge". È già al lavoro anche il ministro per la Famiglia Rosy Bindi che, vista la materia, è convinta della necessità di "raccogliere consensi e convergenze più ampi". Il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero ha spiegato quali devono essere i riferimenti del provvedimento: "L'equiparazione dei diritti delle persone che compongono la coppia di fatto con quelli di una coppia regolare" è per l'esponente di Rifondazione comunista, il punto essenziale. Ecco, appunto. L'ennesima conferma che certe dichiarazioni rassicuranti sono solo un paravento.

(©L'Osservatore Romano - 9-10 Dicembre 2006)


Fuor dal fatto che io possa anche essere d'accordo sul fatto che la famiglia eterosessuale sia diventata un fenomeno relativo - ma che questo è vero anche nelle famiglie sposate,

fuor dal fatto che sia Natale o meno avreste contestato quest'argomento - e quindi ammiccare al fatto che sotto Natale se ne parli è pura propaganda per cretini,

fuor dal fatto che non capisco perché non vi lamentiate a questo punto anche delle famiglie sposate con rito civile e magari di persone divorziate - peccatori maledetti! - e qui mi chiedo perché non abbiate mai attaccato con veemenza il precedente presidente del consiglio (nano ridens) visto che ha due figli di primo letto ed altri poi dalla successiva forma di accoppiamento, come si evince dall'articolo,

fuor da tutto, permettetemi di pensare che siete una fucina di fascisti zibellinati e senza dio che con metodi mafiosi cerca di mettere le mani sul potere rimasto.

Niente di tutto ciò ci ricorda il tanto paventato messaggio di Gesù.
Giusto per ricordarvelo.

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