Wednesday, November 08, 2006

Libertà

CITTA' DEL VATICANO- Il Vaticano chiede a Israele di cancellare la sfilata dei gay prevista a Gerusalemme per dopodomani. In attesa che la Corte Suprema si pronunci sui ricorsi dell'ultimo minuto presentati da più parti, la Santa Sede, attraverso il nunzio in Israele, e con una nota ufficiale, ha fatto domanda al ministro degli Esteri, Tsipi Livni, di adoperarsi affinché venga impedita la manifestazione nella Città santa per ebrei, cristiani e musulmani.

La nota ribadisce la posizione della Chiesa sulle persone omosessuali, espressa nel Catechismo della chiesa cattolica. "La Santa Sede esprime la sua viva disapprovazione per tale iniziativa perché essa costituisce un grave affronto ai sentimenti di milioni di credenti ebrei, musulmani e cristiani, i quali riconoscono il particolare carattere sacro della città e chiedono che la loro convinzione sia rispettata".

Nei giorni scorsi l'annunciato evento aveva causato una sorta di "intifada" tra gli ebrei ultra-ortodossi decisi a non far passare l'affronto. In serata la sala stampa ha diffuso il testo della nota della nunziatura in cui esprime il "dispiacere" per la notizia della convocazione del Gay Pride auspicando che il governo "voglia esercitare la sua influenza perché sia riconsiderata la decisione di autorizzare".

E ancora: "Alla luce di tali elementi e considerando che in precedenti occasioni sono stati sistematicamente offesi i valori religiosi - si legge nella nota - la Santa Sede nutre la speranza che la questione possa venire sottoposta a doverosa riconsiderazione".

Da una settimana ormai, tutte le notti, il celebre quartiere degli zeloti a Mea Sharim, nel cuore di Gerusalemme, vive ore di rivolta. Centinaia di ultra-ortodossi, nelle tradizionali redingote nere, barba e cappello, si scontrano con la polizia, lanciano pietre, danno fuoco ai cassonetti dell'immondizia per protestare contro una manifestazione che vedono come blasfema.

I rabbini di Edah Haredit, una corte rabbinica ultra-ortodossa, potrebbero lanciare prima di venerdì la temibile maledizione cabbalistica della Pulsa de Nura (la Scudisciata di Fuoco, in aramaico) contro gli organizzatori della Parade e contro le autorità che ne hanno reso possibile lo svolgimento, ha detto oggi il loro portavoce Shmuel Papenheim.

La Parade, organizzata dall'associazione Open House, si svolgerà nella zona dei ministeri lontano dai quartieri abitati dagli ultra-ortodossi in centro. Gli attesi 2-3.000 manifestanti saranno protetti da almeno 12.000 poliziotti. Si prevede che migliaia di zeloti cercheranno di opporsi al suo svolgimento.

Il Rabbinato capo di Israele ha invitato a una protesta pacifica e a "riunioni di preghiera contro questa abominevole marcia". Da giovedì mattina sedute di preghiera contro la Gay Pride si svolgeranno in particolare al Muro del Pianto.

"E' scandaloso che, come avvenne a Roma nel 2000, anche in occasione del secondo World Pride, che si terrà tra pochi giorni a Gerusalemme, il Vaticano prema sulle istituzioni statali per un divieto". E' quanto afferma il presidente di Arcigay, Sergio lo Giudice.

"Il Vaticano - prosegue - conferma di essere la più grande organizzazione internazionale omofoba del pianeta. Preferiremmo che l' accordo fra le tre grandi religioni monoteiste si trovasse sul tema della pace nel mondo e non - conclude Lo Giudice - sulla lotta ai diritti umani delle persone omosessuali".


da Repubblica

Queste dovrebbero essere le religioni che predicano l'amore, il perdono, la tolleranza. Ciò che è scandaloso è che tutta questa gente si permetta di giudicare, facendo le veci del dio in cui crede, ogni comportamento ed ogni stile di vita differente dal proprio. Come se Gerusalemme fosse off-limits a tutti quelli che non la pensano come loro. E così Roma. E perché non anche tutte le altre città? E perché non tutti i diversi in generale? Perché non seguiamo direttamente le orme dell'uomo che ha recato vergogna alla Germania della seconda metà del secolo scorso?


Nelle vostre tavole si dice "Non rubare".

"Se uccidi un uomo, gli rubi la vita. Rubi il diritto di sua moglie ad avere un marito, derubi i suoi figli di un padre. Se dici una bugia a qualcuno, gli rubi il diritto alla verità. Se imbrogli, quello alla lealtà."
Khaled Hosseini (Il cacciatore di aquiloni)

Allora seguite le vostre leggi: smettetela di cercare di derubarci della nostra libertà.


Se alla fine ci sarà un giudizio ed un inferno, sarete i primi, maledetti filistei che interpretate le vostre scritture come i legulei le leggi!, sarete i primi a bruciare tra le fiamme.

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