Amor ch'a nullo amato amar perdona 2
Allora... a cosa si riferiva il post precedente? a me, forse? no... seppure quanto scritto varrebbe anche per me, chiaro...
No, il fatto è nato dall'avere - en passant - visto una mia amica.
Una persona piacevole, quasi normale. O quanto meno, prima di avere abbracciato il buddismo. Il buddismo fa star bene. Questo sì. Infatti questa mia amica piange tutto il tempo che può farlo.
In negozio incontra una vecchina che le dice che sua figlia non le parla da dieci anni? le dà consigli e carezze, torna a casa e piange perché c'è tanto male al mondo.
Incontra un tizio che le chiede il viagra vegetale? sorride, gli dà consigli e poi torna a casa e piange perché c'è tanto amore al mondo.
Ha uno scazzo con se stessa perché è successo qualcosa di infinitesimo sul cammino della sua vita? ti annulla la serata perché non è il momento giusto e deve studiare (cosa? cosa? dico io?) e poi passa la serata a piangere con se stessa perché la vita è fatta così.
Ecco: il problema è che sono due anni che sta insieme con uno. Oddio... insieme... è una parola grossa... diciamo che costui sta insieme a lei e ad un'altra, più giovane. La cosa "divertente" è che quella più giovane è la sua "vera donna"... lei è solo l'amante di turno.
Un giorno ognuna scopre dell'altra, lo prendono e danno a lui un ultimatum. Scegli. O me o lei. Lui, che è un vero uomo e in quanto tale una persona ignobile, risponde: "La prima che si rompe della situazione, vada via. Io starò con l'altra.". Solomonico. E mi dà l'idea di quante donne coglione si possano trovare in giro per il mondo.
L'anno scorso lei decide che bisogna fare qualcosa. Fissa una data e se per quel giorno lui non ha deciso, lo molla. Perché quella data e non prima? Perché l'altra si deve laureare e quindi... poni che lui decida per l'altra perché è in un momento topico della vita? Meglio non rischiare troppo, insomma...
Arriva il giorno del giudizio. Ora basta. Ed io non la sento più per un po'. Chi lo sa? Io certo non chiedo. Poi una sera la rivedo. Piangente, come al solito. No, non lo ha mollato. Lei lo ama. E non è giusto che lui non abbia ancora deciso. Anzi: per meglio poter scegliere, lui va a Roma da una terza amica. Così, in modo da farsi illuminare la vita.
Siamo nel 2007. Lui è ancora insieme ad una ed all'altra. Lei lo ama. E piange. E lui passa il suo compleanno con l'altra. Grazie per gli auguri. E per il regalo, bellissimo. Ma, scusa, devo andare con lei: ha la priorità. Lei piange. Ma lo ama.
Una sera lei riceve un messaggino a mezzanotte con una frase gentile. Non è da lui. Lei si scioglie. E piange. E io le spiego che forse è andato in bianco ed è tipico dell'uomo aggrapparsi alle certezze quando qualcosa non va bene. Ed è per questo che le ha mandato un sms. Ma lei non capisce. Lo ama. E piange. E io la insulto perché odio la gente cretina. E insulto il suo morboso attaccamento al buddismo che tanto la fa stare bene. Si vede, no? si vede da come piange. Lei risponde che senza il buddismo starebbe peggio. E che comunque adesso vuole andare a rivedere la sua psicologa o salcazzoche che le costa solo 40 euri l'ora invece di nonsoquanto chiedono gli altri. Perché è un'amica. Anch'io sono un amico, guarda. Te ne chiederò 35 e mi sentirò meglio ad insultarti ancora...
Ecco: quando vedrò la sua storia sul corriere o su repubblica perché lei o l'altra avranno fatto fuori questo stronzetto o quando leggerò di un tragico suicidio sotto la metropolitana penserò di aver fatto quello che ho potuto.
No, il fatto è nato dall'avere - en passant - visto una mia amica.
Una persona piacevole, quasi normale. O quanto meno, prima di avere abbracciato il buddismo. Il buddismo fa star bene. Questo sì. Infatti questa mia amica piange tutto il tempo che può farlo.
In negozio incontra una vecchina che le dice che sua figlia non le parla da dieci anni? le dà consigli e carezze, torna a casa e piange perché c'è tanto male al mondo.
Incontra un tizio che le chiede il viagra vegetale? sorride, gli dà consigli e poi torna a casa e piange perché c'è tanto amore al mondo.
Ha uno scazzo con se stessa perché è successo qualcosa di infinitesimo sul cammino della sua vita? ti annulla la serata perché non è il momento giusto e deve studiare (cosa? cosa? dico io?) e poi passa la serata a piangere con se stessa perché la vita è fatta così.
Ecco: il problema è che sono due anni che sta insieme con uno. Oddio... insieme... è una parola grossa... diciamo che costui sta insieme a lei e ad un'altra, più giovane. La cosa "divertente" è che quella più giovane è la sua "vera donna"... lei è solo l'amante di turno.
Un giorno ognuna scopre dell'altra, lo prendono e danno a lui un ultimatum. Scegli. O me o lei. Lui, che è un vero uomo e in quanto tale una persona ignobile, risponde: "La prima che si rompe della situazione, vada via. Io starò con l'altra.". Solomonico. E mi dà l'idea di quante donne coglione si possano trovare in giro per il mondo.
L'anno scorso lei decide che bisogna fare qualcosa. Fissa una data e se per quel giorno lui non ha deciso, lo molla. Perché quella data e non prima? Perché l'altra si deve laureare e quindi... poni che lui decida per l'altra perché è in un momento topico della vita? Meglio non rischiare troppo, insomma...
Arriva il giorno del giudizio. Ora basta. Ed io non la sento più per un po'. Chi lo sa? Io certo non chiedo. Poi una sera la rivedo. Piangente, come al solito. No, non lo ha mollato. Lei lo ama. E non è giusto che lui non abbia ancora deciso. Anzi: per meglio poter scegliere, lui va a Roma da una terza amica. Così, in modo da farsi illuminare la vita.
Siamo nel 2007. Lui è ancora insieme ad una ed all'altra. Lei lo ama. E piange. E lui passa il suo compleanno con l'altra. Grazie per gli auguri. E per il regalo, bellissimo. Ma, scusa, devo andare con lei: ha la priorità. Lei piange. Ma lo ama.
Una sera lei riceve un messaggino a mezzanotte con una frase gentile. Non è da lui. Lei si scioglie. E piange. E io le spiego che forse è andato in bianco ed è tipico dell'uomo aggrapparsi alle certezze quando qualcosa non va bene. Ed è per questo che le ha mandato un sms. Ma lei non capisce. Lo ama. E piange. E io la insulto perché odio la gente cretina. E insulto il suo morboso attaccamento al buddismo che tanto la fa stare bene. Si vede, no? si vede da come piange. Lei risponde che senza il buddismo starebbe peggio. E che comunque adesso vuole andare a rivedere la sua psicologa o salcazzoche che le costa solo 40 euri l'ora invece di nonsoquanto chiedono gli altri. Perché è un'amica. Anch'io sono un amico, guarda. Te ne chiederò 35 e mi sentirò meglio ad insultarti ancora...
Ecco: quando vedrò la sua storia sul corriere o su repubblica perché lei o l'altra avranno fatto fuori questo stronzetto o quando leggerò di un tragico suicidio sotto la metropolitana penserò di aver fatto quello che ho potuto.
Labels: amore, Buddismo, Persone, Psicologia, Vita
5 Comments:
Ma cosa credi, che il suo problema sia il buddismo?
Ti sbagli.
Cosa credi, di fare tutto il possibile per lei insultandola?
Ti sbagli.
Se non riesce ad uscirne da sola, l'unica è l'aiuto di un counselor o di uno psicoterapeuta, e tu... tu no: non sei la stessa cosa.
Non ce n'è.
Non sarà certo dicendole che è cretina (lo sa già) che le darai una mano.
E... se sei un amico... dovresti giudicare meno, comprendere di più e starle solo vicino...
Scusa, ma io e la tua intransigenza non la smetteremo mai di cozzare...
:))
Se il buddismo le facesse bene, se tutto il pregare insieme agli altri la facesse stare bene, se riuscisse a trovare una strada, potrei criticare il buddismo in quanto tale, così come critico tutte le religioni ed i culti irrazionali. Invece è una via di fuga dalla realtà, un modo per sentirsi parte di un gruppo. Forse quello che prima l'ha accolta, diciamo. Poteva anche far parte del Gruppo di Alpinisti alcoolici del Sabato sera (il GAS) che avrebbe avuto gli stessi benefici. Solo meno irrazionali. Ma benefici non ne ha.
Insultare, poi, non significa darle della cretina. Significa spiegarle quello che sta accadendo attorno a sé e dentro sé. Perché nella situazione in cui ci si ritrova, l'accusare codesto lui di non amarla è considerato un insulto. Un po' come una di Milano che sta "insieme" da anni ad un romano sposato e crede ciecamente che da un giorno con l'altro questo lascerà la sua famiglia e cambierà vita per lei. Prova a spiegarle che sarà dura che avvenga tutto ciò e lei non ti parlerà per mesi.
Come amico, sei "obbligato" ad amare i tuoi amici per i loro difetti. Non a stare per forza a vederli scivolare nelle sabbie mobili di merda zitto e sorridente.
E, comunque, esiste un limite non palesato - fissato da ognuno di noi - che definisce l'eventuale fine di un'amicizia. Dipendentemente dalla persona, dalle abitudini, dall'intimità, può essere anche il dimenticare una data. O lo scoprire che un tuo amico ci prova sistematicamente con le tue donne. Non ho ancora definito in me bene la cosa ma credo che uno dei miei limiti all'amicizia sia l'illogicità di chi ho di fronte.
Non puoi dire che i suoi problemi siano aggravati dal buddismo, e non puoi sapere quali benefici abbia o meno.
Sono troppe le variabili, e il punto è che è lei di base a non stare bene, e che finchè non ha risolto queste cose con se stessa, qualunque cosa faccia, a qualunque disciplina o religione si rivolga, queste poggeranno su fondamenta fragili e sbagliate.
E non potranno dare benefici.
Non ho detto che tu debba stare a guardarla zitto e sorridente, ho solo detto che a parer mio non dovresti giudicarla.
I limiti di un'amicizia?
Possono essere duttili ed elastici e allungabili all'infinito.
Oppure stretti e frantumabili come una strisciolina di ghiaccio.
Dipende.
Anche da come stiamo noi, e dalla nostra capacità di essere indulgenti.
L'illogicità?
Se considerassi questa come limite all'amicizia, non sarei più amica di nessuno.
Neppure tua.
E invece ho il piacere di considerarti un amico.
E ne sono felice.
:))
volevo solo dirti ke capisco le tue parole... ma io mi sn trovata nella situazione della tua amica.. e avevo detto ke mai mi sarebbe potuta capitare una cosa del genere... io ho tagliato cn lui... dopo ke le mie amike hanno continuato a rompere x mesi e mesi... xò mi manca ancora.. sn 3 mesi ke ho rotto lui è ancora cn quella, ma mi manca ancora da morire.... sai cosa penso? ke nn amerò mai nessuno come ho amato lui e amo ancora... e nn sn buddista... il buddismo nn c'entra.. l'amore nn conosce religioni.. non conosce confini...a me basta solo vederlo.. anke se nn voglio +parlargli..
Anonima, quello che provi non è amore. Quello che provi è delusione, invidia, nostalgia di una persona che in determinati momenti o per lungo tempo ti ha fatto stare bene. E che credi di non poter ritrovare in nessun altro.
Trova una persona che sia disposta ad amarti e lasciati libera da inutili ubbie e vedrai che quello di prima sarà un'ombra lontana.
"Lui è ancora con quella" significa che ti ha mollato per un'altra, vero? E magari conoscendola mentre stavate insieme, vero? Questo non è amore: è approfittarsi della gente e, in particolare, di qualcuno che ti ama.
D'altronde, un amico mi diceva che l'amore per una persona fuggita si perde solo quando ci si innamora ancora di qualcun altro. Può essere. Ma quello che ti dico è: alza il culo e guardati in giro. Se ti ha mollata, ci saranno dei motivi. E che la colpa sia tua o sia sua, ricordati che è finita. E cerca qualcuno che ti fa venire i brividi e che ti ami veramente.
Post a Comment
<< Home